Un recital che sposa i versi e i canti, che poeti e musicisti noti e meno noti hanno dedicato agli astri, al tempo, alla vita, con gli interventi di un astrofisico, che, con l’aiuto di proiezioni e simulazioni digitali, racconta il rapporto dell’uomo con gli astri e l’universo, dalle origini ai nostri giorni. Lo spettacolo può essere rappresentato in spazi scenici ortodossi, in alcuni suggestivi siti archeologici e trova, infine, la sua collocazione ideale nei Planetari, dove gli interventi dell'astrofisico possono essere supportati da una tecnologia all'avanguardia.
Note di sala
La ricerca accomuna gli artisti e gli scienziati. Con strumenti, visioni e punti di vista differenti, gli scienziati si pongono domande e non danno risposte che non possano verificare rigorosamente, gli artisti danno risposte all'anima o pongono domande che rimangono sospese oppure si frammentano in ulteriori dubbi. Insieme in uno spettacolo, artisti e scienziati accarezzano curiosità e dubbi, mostrando l'immensità inarrivabile dell'universo e quella di artisti immortali. Forse le domande e le risposte, e i dubbi, non coincidono, ma lo stupore davanti a una fotografia del cielo e ai miliardi di galassie che circondano questa nostra mai abbastanza rispettata terra come una corona di diamanti e pietre preziosissime che la ornano, è lo stesso. Scienziati o artisti, uomini e donne, siamo ancora capaci di provare meraviglia, quando non una vera e propria sindrome di Stendhal, davanti alla Bellezza, che si tratti dell'universo, che ci fa sentire tanto piccoli, che si tratti di poesia, di musica, di arte, che ci fanno sentire tanto grandi. G. V.